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Il 26 maggio 2016 a Volla

LE ASSOCIAZIONI VENATORIE UNITE PARLANO AL FUTURO DELLA CAMPANIA

Mettere prima delle finalità associative quelle della terra e del patrimonio faunistico paesaggistico della Campania

Scritto da (presidente), martedì 31 maggio 2016 13:54:45

Ultimo aggiornamento martedì 31 maggio 2016 13:54:45

E' stato un lavoro faticoso ma importante quello svolto da tutte le Associazioni venatorie nazionali riconosciute della Regione Campania il 26 maggio 2016 a Volla, che hanno avviato un confronto severo ma sempre rispettoso e trasparente, alla luce del sole. Una volontà che ha permesso di introdurre migliorie alla proposta di Calendario Venatorio della stagione 2016/2017.

Ricusato ogni approccio ideologico e demagogico, il tavolo di lavoro si è riunito per recepire i margini di perfezionamento del calendario nelle parti che trovano presupposto e conforto fondato nel Parere dell'Ispra, rifuggendo dalla tentazione di andare a richieste insostenibili e quindi impraticabili. Così, insieme, si è convenuto sulla possibilità di chiedere e ottenere, in particolare ed embleticamente per il solo tordo sassello, la possibilità di caccia fino al 30 gennaio 2017.

Le Associazioni venatorie apprezzano la competenza e la serietà con cui la Regione, tecnici e delegato dal Presidente della Giunta, hanno condotto il dibattito e governato le relazioni con i portatori d'interesse. Merito a quanti hanno cercato, pur nella rappresentanza di idee diverse, di mettere prima delle proprie finalità associative quelle della terra e del patrimonio faunistico e paesaggistico della Campania. E' così il primo risultato è stato trovare sul Calendario una convergenza significativa con gli imprenditori agricoli ma anche raccogliendo parziali riconoscimenti di parte del mondo ambientalista che si è astenuto.

E' questa, del Calendario, un'opportunità positiva che vede il mondo venatorio campano impegnato a leggere questo risultato propedeutico all'apertura di una nuova stagione di dialogo per promuovere più ampie relazioni con le Associazioni, i cittadini, le istituzioni, al fine di affrontare e risolvere i problemi che derivano da una storica assenza di incisive politiche di gestione faunistica delle specie selvatiche su tutto il territorio agro-silvo-pastorale. E' tempo di una concertazione attiva tra gli Enti gestori, parchi e ATC. Occorre corrispondere insieme al prioritario interesse - che fa bene al Paese - di una convivenza delle specie selvatiche presenti al "servizio dell'agricoltura" e che qualifichi e accresca il riconoscimento del ruolo dell'impresa e del patrimonio agricolo. Anche in questo settore necessita la ripresa economica per l'oggi ma per dare anche la garanzia che il meraviglioso paesaggio della Campania sarà fruibile e godibile dalle nuove generazioni e dai cacciatori del futuro, nuovo presidio della migliore ruralità.

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