Il disegno di legge sulla caccia, dopo essere stato licenziato dall' VIII Commissione, è giunto al Consiglio Regionale della Campania. Con stupore, dobbiamo constatare che, appena arrivato alle "soglia consiliare", una riforma esiziale per il mondo venatorio Campania che cosa ottiene? Un rinvio per ragioni tecnico-burocratiche.
A prescindere dalla fondatezza tecnica di tale rinvio, ciò che preoccupa è il senso politico di tale comportamento "stop and go" della Regione Campania che, anche sul fronte del Calendario Venatorio, si trova nella paradossale situazione di non riuscire a deliberare la proroga del Piano Faunistico Venatorio Regionale, "conditio sine qua non" per la vigenza del Calendario 2012-2013.
A tale "combinato disposto" fa da contraltare l'azione energica, rapida e risoluta con la quale, prima si crea un "mostro giuridico" con l'articolo 34 della Legge Finanziaria 2012 e, poi, per la serie "errare è umano, perseverare è diabolico", si procede con l'approvazione del decreto attuativo della disciplina di cui all'articolo 34. Da quanto sopra sorgono lecite perplessità su tale "doppio binario" della Regione Campania che segue percorsi temerari e risoluti con l'articolo 34 e la relativa attuazione, mentre, su un progetto di grande respiro per il futuro della caccia. tende ad emulare l'imperatore Fabio Massimo, passato alla storia come "il temporeggiatore".
La Federcaccia ha già avuto modo di stigmatizzare in modo netto alla Regione Campania, sia nel merito, sia nella forma, le modalità, non certo partecipative per i soggetti interessati, con le quali è stata stravolta la normativa in materia di caccia con l'articolo 34. Lo aveva fatto anche evidenziando che avrebbe valutato tutti i percorsi istituzionali, politici e giuridici per contrastare la disciplina dell'articolo 34.
Oggi, più che mai, la Federcaccia scende in piazza per far sentire la voce dei cacciatori campani. Il tempo è ormai scaduto: o si procede rapidamente all'approvazione della nuova legge regionale sulla caccia, con i necessari/opportuni emendamenti da noi già elaborati e proposti, o si resta a presidiare il territorio e le istituzioni perché si ravvedano e ritornino alla ragione.
Da oggi la Federcaccia Campania segue 2 strade: quella istituzionale con il proprio supporto tecnico-scientifico per portare all'approvazione di una buona, organica e moderna legge di riforma e quella politica di lotta "senza se e senza ma" a difesa della caccia e dei cacciatori.
"Il triste epitome di tale accaduto - ha dichiarato il Presidente Buglione - è che, per l'ennesima volta, i cacciatori, cittadini campani con pari diritti e doveri degli altri cittadini, restano colpiti, ex abrupto, da disposizioni normative e regolamentari vessatorie e discriminatorie. Ciò mentre faticosamente stiamo tentando di lavorare "ai fianchi" il Consiglio Regionale - ha aggiunto Buglione - per portare a casa una riforma degna di tale nome. Penso proprio che occorre urgentemente individuare percorsi istituzionali che consentano di evitare il pubblico sollevamento per queste azioni (o, meglio, non azioni) politiche, indecorose nei confronti dei cittadini cacciatori.
Con stima,
Federcaccia Campania
Ufficio Comunicazione Istituzionale
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