Entro fine settimana sarà depositato il ricorso ad opponendum di quello del WWF avverso il Calendario Venatorio per la Camera di Consiglio del 26 p.v. La Federcaccia Campania, ha dato mandato a procedere all' Avv. Modesto Bianco. La storia, purtroppo, si ripete e tra idiosincrasie giuridico-amministrative della Regione, pervicacia ostruzionistica che prescinde dal merito e dal dialogo costruttivo con i pseudoambientalisti, il popolo dei cacciatori campani vive il perenne dilemma dell'incertezza sulla possibilità di esercitare l'attività venatoria. "Il ricorso del WWF si dimostra inammissibile e infondato - sostiene l'avv. Bianco - dato che il CTFVR, in qualità di organo consultivo che si esprime attraverso proposte di ordine generale su indirizzi politici e programmatici in materia faunistico-venatoria ha regolarmente formulato il suo parere sul calendario 2013/14 fin dalla seduta del 18 aprile 2013. Risulta altresì infondata -continua il legale incaricato- la doglianza circa la disattenzione del parere sfavorevole dell'ISPRA avendo fornito valide documentazione a supporto delle scelte operate. Infine è caduta l'eccezione di incostituzionalità dell'art.36 L.26/2012 con l'approvazione della L.12 del 06/09/2013 Dobbiamo, purtroppo, rimarcare che nonostante l'avvenuta pubblicazione della legge regionale 26/2012 sulla programmazione e gestione dell'attività faunistico-venatoria in Campania, permane lo stato di "confusione permanente La presentazione della proposta di legge "Riorganizzazione delle aree protette e siti Rete Natura 2000", conferma,ancora una volta, la poca voglia di ascoltare le associazioni venatorie ed i cacciatori. E, intanto, si continua a legiferare (o, almeno, a tentare di legiferare) in spregio di qualsiasi regola democratica : la condivisione con i soggetti cittadini direttamente e indirettamente portatori di interessi e diritti. E' il caso del disegno di legge regionale sulle aree protette che, nell'indifferenza totale ai nostri appelli al dialogo ed alla condivisione, è stato già presentato in sede di Consiglio Regionale. La Federcaccia, comunque, è già attiva sul territorio e nelle sedi istituzionali competenti per evitare sopraffazioni e soprusi ai diritti dei cacciatori. "Permane in Campania - evidenzia il Presidente Buglione - questo strano andazzo "stop and go", dove alle normative quadro faticosamente approvate (Legge Reg 2672012 e L.R. 12/2013) che, finalmente, cercano di dare un quadro organico alla disciplina faunistico-venatoria, seguono provvedimenti amministrativi e regolamentari, nonché nuovi disegni legge che vanno nel segno opposto. La Federcaccia Campania ribadisce il suo appello alle istituzioni regionali : dialogare e condividere - aggiunge Buglione - con le parti sociali interessate la legiferazione, la regolamentazione faunistico venatoria e la tutela ambientale. Solo in tal modo si potrà guardare ad un futuro migliore rispettoso dei diritti e dei doveri di tutti : istituzioni pubbliche, cacciatori, ambientalisti, agricoltori, cittadini.